giovedì 22 ottobre 2015

Recensione anime: Nana!

Nascita dell’anime
Nana (ナナ) è uno fra i più popolari manga di Ai Yazawa, pubblicato per la prima volta nel maggio del 2000 su una rivista giapponese. In Italia arriva due anni dopo grazie a Planet Manga e nel 2003, vince un premio per i manga nella sezione shojo.
Dopo il successo cartaceo, nel 2006, Nana sbarca come anime in cui si racconta una parte dell’opera di Yazawa che ancora oggi, prosegue come manga anche se intervallato da lunghi periodi di pausa dovuti alle condizioni fisiche precarie dell’autrice.







Trama
Il manga racconta la storia di due ragazze ventenni accomunate dallo stesso nome e dalla stessa decisione di trasferirsi a Tokio.
Le due Nana, Komatsu la prima, e Osaki la seconda, si conoscono proprio in treno nel viaggio

che le porterà nella capitale giapponese. Una volta giunte a destinazione, si perderanno di vista, ma questa situazione non durerà molto, infatti casualmente si ritroveranno ad essere coinquiline.
Nana Osaki intraprende la sua nuova avventura a Tokio per cercare successo con la sua band, mentre Nana Komatsu giunge con l’idea di raggiungere il suo ragazzo, ma soprattutto di essere indipendente.


Opinioni
Premesso che l’anime racconta solo una parte del manga, cercherò di concentrare le mie opinioni solo sull’opera animata, questo perché successivamente, l’opera cambia quasi radicalmente.
Leggendo la trama probabilmente non sarete molto attratti dall’anime, ma in realtà in poche righe non viene raccontato praticamente nulla di ciò che realmente succederà.
Infatti non si tratta solo di una storia di due amiche che dovranno sostenersi a vicenda per proseguire nella loro nuova avventura a Tokio, bensì è importante vedere l’evolversi delle storie di amore e amicizia tra i vari protagonisti, oltre che le disavventure a cui andranno in contro.



Se siete amanti della musica, non vi dispiacerà ascoltare molte delle canzoni che il gruppo di Nana O. proporrà, ma soprattutto non potrete non amare l’opening dell’anime di notevole bellezza.
Come avrete capito la musica sarà un punto fondamentale dell’anime, e probabilmente la stessa autrice è un’amante della buona musica, tanto da chiamare una ragazza Layla con riferimento alla canzone del maestro Eric Clapton (ovviamente vi invito ad ascoltarla).
Tutte le canzoni presenti tra sigle e quelle suonate nel corso delle puntate, sono tutte presenti in una raccolta che ha scalato le classifiche in Giappone.

Un altro riferimento simpatico lo troverete nel soprannome di Nana K. Che verrà spesso chiamata Hachi. In giapponese nana significa sette, mentre hachi otto.
A livello di aspetto noterete invece che il personaggio di Ren è chiaramente ispirato a Sid Vicious, noto bassista dei Sex Pistol.






Grazie alla semplicità dell’opera, il manga è uno dei più venduti in Giappone e l’anime ha riscosso un enorme successo, quindi ve lo consiglio assolutamente. Nella vostra raccolta di grandi classici da vedere, non deve mancare Nana!
Ci tengo anche a precisare che non è un’anime indirizzato ad un pubblico femminile, ma a chiunque voglia godersi una bella storia romanzata accompagnata da buona musica, emozioni e suspense…non male no?

Disegni: 8/10

Trama: 7,5/10


Soundtrack: 9,5/10


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2 commenti:

  1. L'ultima cosa che ricordo,è il bicchiere con le fragole che cade sul pavimento. Era speciale:l'avevamo comprato insieme. Io e Hachi ne avevamo preso uno a testa. Quel bicchiere,mi chiedo se sarei riuscita ad afferrarlo,se lo avessi voluto. Sai Hachi,io non ero in grado di capirti del tutto. Valgo poco,come quei due bicchieri da pochi soldi. Non potevo accettare l'idea di perdere tutto,è più facile sopportare il dolore di una crepa che si apre lentamente. Io ero così fragile,ma la colpa non era tua. [Nana Osaki]. Troppo bello come anime *-*

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    1. Molto bella questo pensiero di Nana :) grazie per averlo ricordato!

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